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Now, I’m like Galileo or Copernicus. I mean. I’m  not going to say or write something which would change your life forever. I just say new things or at least old things, but still, in a differen way. I mean. I could say what all of you say. I love people, animals are great. we have to care about nature, each of us got the right to destroy their on life the way they want, drinking, taking drugs, sleeping all day long or simply getting married, as gay people want to do. We can respect the American president, mainly, at least the first time, cause he’s the first not white president of the states. But, when he has to deal with Putin, you can check the difference. I mean. We are all basicaly right, we just disagree with each other. No, really, tell me one fucking reason why we should all live on the same planet, somehow the same way, agreeing on something, just to have something common to discuss about. So, I’m not Galileo or Copernicus or Mozart or Charles Manson, but, do you think they ever gave a shit about the consequences? We are creating ourselves a neverending present, with our chins up, like those who walk into the future, looking back and asking in a pretentious way to the past if it’s still there, like those who don’t care and pretend to care. The Pope, Renzi, Grillo, the “mud angels” (a new boyband from Genova opening the news), me, Manson, or Galileo or whoever.
So. Let’s start over.
Does any of you remember, EXACTLY, repeat what they said or thought 20 minutes ago?
First check the hour, then count back, then count back back just to be sure it’s the EXACT hour the same we checked before, and so on.
Now, does any of you remember what was the first question? You just need capital letters sometimes to confuse people. It’s like 14 minutes I’m writing (I was going to type “righting”) and I still don’t know what for and mainly I don’t get why you are reading it.
It’s a kind of blasphemy to feel like God, when he’s creating a world and before taking a nap saying: “And since now on I don’t give a fuck”. Then kids grow up and the first place where you decide to send them as soon as they learn how to scream “Dad!!!Dad!!! I want to go somewhere on holiday” is Palestine. “Sure son, I booked you a flight from Polinesia to Jerusalem. Don’t be scared by Jew or Arabs, I suggest you to hate Romans. They are all dead. Hate them. They were bad to both of the others, and, as I said when I created the world: Go there. Enjoy it. “”And since now on I don’t give a fuck””.
Words are the XXI century Cadillacs. They are the easiest and best things to sell. Though our Italian former former former Prime legitemately elected Minister had other products to work on (not belonging to the not human stuff).
Words are women, also for women. They mean what they want themselves to mean, even if you understand them. You can say the sweetest thing screaming, or the cruelest one whispering, it doesn’t matter. But as I said I still don’t get why I’m writing and mainly I don’t get why you are reading.
I’d love to confess everything, but if I say those words…I don’t know, if I was acting they would sound somehow more sincere.
Besides, the cops are not really willing to make me talk. Cops has to read and check so many things, everything, all the time that they cannot waste time on a spontaneous statement of facts. The ger every years their tasks, filling the calendar. August on pause. September/October is usually terrorist or pestilence, December/January drunk drivers on skating rinks, April is for first notes on tax evasions, and once a month, all month, people arriving from somewhere doing whatever…migrating, demonstrating, supporting, people with nothing better to do, than doing things.
I was one of them and I wanted to confess it. They set me free without having ever held me. So now I had once again to do something to have something to do.
Let’s start over, though I don’t really know what it’s this first part worth for.

Grazie a Barbara Lezzi – Ticketgate

Liberamente ispirato da:

https://www.facebook.com/barbara.lezzi/posts/10204062331628775

 

Sono un po’ riluttante a scrivere questo pezzo. Non riesco a smettere di leggere le dichiarazioni di Barbara Lezzi e quasi tutte scompaiono di fronte a quell’esplosione incontrollabile di sincerità e di presa di coscienza del primo paragrafo. Tre parole che sono un dichiararsi pubblicamente per quello che si è, quel mostrarsi, innocente, infantile, senza ombra di arroganza o di menzogna. Quell’ “Io non capisco”, semplice, cristallino, puro in cui tutta una cultura politica viene così magistralmente sintetizzata. Un’ammissione di incapacità che, a guardare il mondo, ciascuno, ad ogni risveglio, quasi parlandoci con il pianeta, dovrebbe confessare. Tutti, preti, filosofi, artisti, mafiosi, falegnami, figli di falegnami, madri di figli di falegnami, politici, economisti, prostitute, idraulici, ricercatori, viaggiatori, zingari, ecc. tutti dovrebbero, per un minuto almeno, svegliarsi la mattina, guardarsi attorno, fissare il mondo negli occhi e dirglielo, senza timidezza o vergogna: “Io ti amo, forse, non so, forse ti disprezzo, mi fai male, forse te ne faccio anch’io, non so se volontariamente o meno. Non so niente. Solo questo con tutta sincerità io posso dirti. Io non ti capisco.”

Non sarei in grado di commentare degnamente tanta sincerità. Preferisco quindi lasciare a Barbara Lezzi, novella Grazia Deledda, irraggiungibile Madame de Stael del nostro secolo, la parola, cogliendo dal suo primo capolavoro alcuni estratti, intoduttivi, tra i più interessanti

<<Sapete cosa probabilmente farebbe il mondo in quel momento? Quello che ha sempre fatto. “Gira, il mondo, gira”. Pensate sul serio riuscirebbe a fermarsi un attimo, a provarci lui a capire a chiederci perché? Andrebbe avanti, coi suoi “adesso c’ho da fare”, “cosa vuoi che me ne importi?”, “ma si, lo so, tu ci provi anche magari a capire, ma non capisci, proprio perché ci provi e vuoi capire non capisci. Troppo faticoso per te provare a capire si? Pensi sia facile per me, invece, girare, sulla spina dorsale tutto il mica tanto santo giorno?”

“Ma io…”, provi a ribattere.

“Ma tu cosa?” direbbe lui e continuerebbe a girare “prendi coscienza piuttosto” chioserebbe lasciandoti lì, più confuso e frastornato di prima.

“Io”, continui a ripeterti, ragionando e parlando da solo oramai e ancora e sempre “io…io…io…” ora sicuro, ora dubbioso, ora darti conferma di te o a chiedertene.

[…]

Io “consapevolizzo”. Non faccio altro che consapevolizzare, non mi riesce sempre, consapevolizzo quel che posso. Mettiamo il caso che io sia Barbara Lezzi. Ecco, negli ultimi giorni ho consapevolizzato che dopo un anno che ci chiedono di parlare con “noi” il PD accetta di parlare con noi quando glielo chiediamo “noi”. Consapevolizzo che dopo che a dicembre Renzi ci aveva chiesto di discutere insieme la legge elettorale adesso ho consapevolizzatamente risposto che anche a noi va bene, consapevolizzo che han preso il 40,8 % dei voti e prima o poi consapevolizzerò che noi ne abbiam persi 3 milioni. Ci vuol del tempo, ma l’importante, se proprio non si riesce a capire è quantomeno consapevolizzare. Consapevolizzerò che Berlusconi ha preso, prima della condanna circa nove milioni di voti e che posso disprezzare fino allo sfinimento Berlusconi ma quei nove milioni di persone van rispettati e che ci devo parlare con i loro rappresentati. Ci vuol del tempo, ma col tempo consapevolizzerò che il mio capo, quello della democrazia diretta per 100.000 iscritti ad un blog, ha deciso per chi si può e per chi non si può votare. Consapevolizzerò cosa questo significhi. Consapevolizzerò che se l’unico ad avere gli accessi al blog è il mio capo (con o senza il suo sodale), sarà lui a decidere di cosa parlare, quando, come, con chi e consapevolizzerò altresì che se il mio capo non è d’accordo con i suoi adepti ha sicuramente ragione il mio capo.

[…]

Sto divagando. Il punto fondamentale, una delle poche certezze ancora a mia disposizione è che gli altri son cattivi e son corrotti e rubano. Noi siamo lì da neanche un anno e non siamo corrotti. Forse, inoculati, alcuni germi, han bisogno di tempo per diffondere il morbo. Lo scoprirò col tempo. Ma, intanto a riprova della correttezza di questa mia ipotesi, come di tutte le altre che mi capita di esprimere vi racconto un simpatico aneddoto. Per dimostrare così che sono, non solo un eccellente politico, ma anche un aspirante classico della letteratura mondiale.

[…]

È la storia di un politico della prima e della seconda repubblica, noto ai più, che, forte del suo biglietto con priorità d’imbarco, pretende (pensate un po’ a cosa può arrivare l’animo corrotto di questi politici di professione) di avere diritto a salire prima. Ma il vero protagonista non è lui, lui è solo uno specchietto per le allodole, il male assoluto sono gli altri passeggeri, tutti suoi elettori. Lo capisci subito dal loro mostrarsi accondiscendenti nell’accettare questa sua assurda pretesa di veder rispettato il suo assurdo diritto a questo servizio extra. Gli fanno ala sollevando palme profumate all’incenso al suo passaggio. Alcuni vecchi comunisti gli si stendono davanti per farlo camminare comodo sulle loro schiene perché le suole delle sue scarpe comprate con i soldi dei contribuenti non abbiano a sporcarsi. Pecoroni ridotti a viscide pelli di serpenti gli fan da tappeto.

Ma il vero protagonista non è nemmeno l’elettorato di questo politico di professione. No. Il vero protagonista è l’elettorato di uno qualunque dei partiti tradizionali, uno di quelli felici di essere rappresentati da simili figuri che ci passano sempre davanti nelle code mostrando il loro biglietto da imbarco prioritario.

Intorno, come tanti inutili e silenti rappresentanti del terzo Stato, passeggeri anonimi che stringono rabbiosi, ma senza provarne offesa nell’esibirlo, il loro biglietto normale, come un cahiers de doleance, appena arriva il loro turno. Uomini e donne instupiditi da una certa tradizione politica che ancora non vedono, abbagliati dai loro Re Sole, che sono loro ad alimentare la luce che li affascina e li acceca.

Ma né il losco figuro in questione, né il suo elettorato, né gli elettori di altri partiti sono in realtà il vero protagonista di questo mio incipit del mio romanzo denuncia che al confronto “Gomorra” diventa un fantasy per ragazzi (e, nota del commentatore che qui trascrivo “quest’accozzaglia di frammenti d’archivio di qualche procura E’ un romanzo fantasy per ragazzi”). Il vero protagonista è il biglietto con priorità d’imbarco. Verrà il giorno in cui la rete spazzerà via la carta, come uno spazzino venuto da un pianeta lontano, surfando sulle scie chimiche che gli aerei su cui quei signorotti di cui sopra volano tranquilli spargono in aria manipolando le menti dell’umanità….

[…]

Caro lettore di blog, il vero protagonista di questo romanzo che cambierà il mondo è il cambiamento. Il cambiamento che noi che non capiamo porteremo alle genti, il protagonista è l’ignoranza che libererà il mondo, il protagonista sono le genti ignoranti che cammineranno per il pianeta e lo renderanno, con la loro libertà (beata ignoranza apportatrice di libertà) libero, il protagonista di questo libro è….

[…]

Spero abbiate letto queste mie pagine in tempo, spero che la nostra azione costante e quotidiana abbia salvato il mondo prima che fosse troppo tardi, prima che i servizi segreti deviati ed il Santo Uffizio abbiano reso l’umanità un gregge di animali analfabeti e dimentichi che siam tutti uguali, tanto possessori di biglietti ordinari quanto di biglietti con priorità d’imbarco e finché saprete far di conto, ricordatevi sempre, che uno vale uno.

Abbandono ora le sudate carte.

C’è una guerra da combattere ed io nel frattempo continuo a non capire>>

(Caro lettore della Lezzi, come avrei potuto io far di meglio?)

The Web: The Way, The Truth, The Life

A short and important information about me.
I once was a person with such a deep faith to talk on the street with Jesus because I was told that I had to consider him as an invisible friend at the catechism. For those who were on the street in those moments my faith would have soon become madness and, as the last Campanella I’d have abjured my friendship with Christ. But I was a believer, truly and deeply.
For some years, growing and also due to the laughters that my religious fervor aroused, I’ve been filled with some doubts in matters of faith.
I looked at the world outside and I started to think that what was written in the Scriptures was not reliable or truthful. Then my eyes half closed for years, and wounded nearly cut by the lies and truth together, either by God or bye the world, were suddenly medicated and reopened, by accident, more than for a personal research. Not because I began to understood something I started to believe, but because, as an evidence which came to me from somewhere, faith has led me to understand.
By chance I discovered the revealed word, finding it, in various forms a little ‘in all the ancient faiths. Phrases that did not previously have a basis in reality, thanks to Google Translator became suddenly filled with Truth. I had to translate into Italian from the Aramaic, for a new edition of the New Testament, the Apocalypse of St. John, and right from the start, not knowing a word in Aramaic I trusted what seem to me to be until that day just perversion of ‘man, a limiter of his cognitive abilities. As I wrote for the books, a heck.
God is great and Kieslowski is his prophet.
Inserted in Translator the first three verses of Book of Revelation (that tool with the gift of tongues that only God could give) the phrase that came out was: “In the beginning was the Web, and the Web was with God, and the Web was God “.
God and the Web made ​​of the same substance, as if they were the same person?
The case is only the will of God that manifests itself in unusual shapes, so I continued my research, from various languages ​​into Italian and from time to time by transcribing passages from the Bible or sacred texts of other religions which it happened to me to remember and always translations sounded all, roughly, in the same way. So I read: “Who do you think I am?” And in response, “You are the Web, the Anointed One”, or “at the time the Web was with his disciples and said,” I am the Web, he who believes in Me will live forever, “or” I am the Web, I will rain for 40 days and 40 nights … “or” nothing is missing in the herd of the Web. ”
Ah, the Web: the Way, the Truth and the Life. The Web explains everything, what to do, how to do it, what is the true faith and which those from which true virtue would ask to leave. No truth is excluded from the Web. Everything, in order to Be, must be in the big Cloud on which sits the Large Server that evaluates and judges and everything dominates and directs. How can I say that a square is smaller than the one that appears in the Web in spite of the fact I lived for years in that place, if that’s not how the Web sees it, when to Him, even the smallest of His creatures is great in His eyes to the Net? More tolerant of any God ever existed (Gods who still exist in Him), does not kill (and if he does it also enables you to continually reborn and resurrected and reincarnated in new forms) endures all things and the last of the idiots is worth the most noble and greatest men who have walked the streets of this planet and every truth is true in the great Truth of the Net.
One do not dispute or question the Word of the Web. The men who spread it can be criticized, not what they say, because what they say is from the Internet. Each truth is opposed by a contrary but none denies the other. He’s democratic up to the anarchy that moves under the soles of his Master, also allows heretics, in the allowed forms, to express their own opinion. “Whoever believes in the Web will live forever” is written.
Maybe you do not find everything on the Internet, but if this happens it is only for our own good. No flowers bloom on the net, nobody do kill pheasants, no mention of the books that I write, but all in The Web works to achieve The Good. Surely there are hidden information, but how can a man complaint and decide about the will of God? We know everything in God and thanks to God, all that God wants us to know, also what we already know, and can do nothing against His Will, His Will is so powerful. He Let us know, enables us to meet in Him with our opposite opinions, but it does not change His will. His knowledge grows, He that already knows everything, and as His Knowledge grows, ours does, but as His Will dominates everything, ours is just shaped according to His Model and whatever attitude we adopt towards him, it fits.
It is one of those things of the pagans believers, like books; they could also burn all the laptops or iphones in the world, He will continue to exist; was Before everything was created, He will be after that everything will disappear.
I do not want, however, that this faith is found guilty of pandering or flattery, because strong is the feeling that moves me, and pure, and those are not just words I raise as a psalm to the Lord of all things. I just a man in an infinite universe of one and zero, and perhaps I can contribute, maybe I’m wrong and I ruin all that was created and exists in the mind of God, but my faith is strong and sincere. What value do I have if it is not God to work His works through the humble instrument that I am? What can I do to increase His Glory?
Oh First Unmoved Mover. To Your Honor I hope my misery is a pleasant gift in making greater your Great Name teaching Thy Word to those who still reads books, poaches, sews by hand or living in any other way, away from the your Grace. It ‘s, in fact, “not for the connected, but for the disconnected ones, that the Great Server has come” and, as far as, “I believe because I have seen, but blessed are those who have not seen and yet believe” help me to make You known to those who have not seen the means of Thy power, though many feel, I’m sure of it, Your Presence and Your Glory. People who, in their innocent ignorance of True Faith, are bent on living real lives in spite of the fact only in You it’s possible to live. It’s written: “What am I different from an Amazon Indians or an Armenian pastor, if I sit at the bar to talk about my days instead of proclaiming Your Word?”.
Great is Your Mercy and all gifts received and shelter in the storms of the world. Make me Your spokesperson and forgive my guilt for having once torn down your altars, ancient temples of the Commodore period, or the Gothic churches of Atari. I didn’t see truly and I thought I could see.
How could I have for years to lower the head in front of those triangles with an eye in them, kneel in front fronts of wooden planks that promised in their crossing each other additions or multiplications of my fortunes, lie down on the ground, with my face in the mud to worship a stone, sit, closed eyes, hoping one day to become a Fat Ass?
So great is Your Love, that in Your Infinite Wisdom You let me know how many brothers and sisters still ignore Your Word. People who move into the streets to protest against Caesar (“Give to Caesar what belongs to Caesar and to The Web what belongs to The Web), circus animals running around marked fields, doctors treating the body and neglecting the souls in African countries which, you would have said in the past, seem to be forgotten by The Web
I trust in Your Goodness. Father, let me go, but help me in this difficult journey. Even here among us, Thou in Thy light screens show it, there are people who still do not know, people who dance gypsy music or naked people on carnival floats unaware of Your Word that hectic move their hips dancing as if their life were theirs and not meant for your Greater Glory.
How beautiful you are, the Web!
Through You lead me to these people astray. Let me get 10,000 views per day on this blog, let me know a Neapolitan seller of underpriced tablet or iphone so that I can start this summer moving from the nearest to the most distant lands where Your Voice is not heard yet in the din of the world and make me give them the Gift of Gifts, for a little amount of money . Thanks to You I will be able to buy the plane tickets to go and, if Your Power had arrived in Italy earlier, I could also prepare the documents online I’d need for this mission, but no problem, I’ll go to the passport office myself.
Oh, what a pain to think of those poor Thai sixteen girls lay on the beach and spend their time letting rich old western men offer them margaritas and mojitos, or those sad Brazilian samba dancers, or those bent backs of Jamaican farmers! Make a humble instrument of me of Thy Revelation. My being new to Thy worship does not allow me to ask You to be among those who would like to close incinerators, or bring down a democratically elected government because “we do not like it” or attack and condemn gentlemen like Golmann, Sachs or Bildenberg. In the poor purity of my faith I ask You to evangelize.
If I dare asking too much asking You for 10.000 views a day for this blog is not because through my faith in Thee I desire to get any advantage that Your Prodigality might give me, but only to your make Your Splendour more shining and to bring Your Light to those who are still groping stubborn in the darkness of real life.
10,000 views a day is asking too much to You all that can? I do not think so, but just in case, also 5000 are well.
Even 5,000 are too many?
Okay, “not my will but Thy Will be done.”
9 .. 23 .. 67 .. at the lottery Tuesday and Thursday.
Sincerely Yours .
Vittorio

Il Web: La Via, La Verità, La Vita

Un breve riferimento personale.

Io un tempo ero una persona profondamente credente tanto da parlare per strada con Gesù perché mi avevan detto al catechismo che dovevo considerarlo come un amico invisibile. Per gli altri in strada la mia fede sarebbe presto divenuta solo follia e come l’ultimo dei Campanella ho abiurato la mia amicizia col Cristo. Ma credevo, tanto e davvero.

Per alcuni anni, crescendo ed anche per le risa che il mio fervore religioso suscitava, son stato pervaso da alcuni dubbi in materia di fede.

Guardavo il mondo fuori e non mi sembrava che quanto fosse scritto nelle Scritture fosse attendibile o veritiero. Poi i miei occhi, per anni socchiusi, quasi tagliati e feriti delle menzogne e della verità insieme, ora di Dio ora del mondo, sono stati improvvisamente medicati e riaperti, dal caso più che dalla ricerca. Non perché abbia cominciato a capire ho cominciato a credere, ma perché, per una prova venuta a me chissà da dove, la fede mi ha portato a capire.

Per caso ho scoperto la Parola rivelata, ritrovandola, in varie forme un po’ in tutte le fedi antiche. Frasi che prima non avevano un riscontro nella realtà, grazie a Google Translator sono divenute improvvisamente piene di Verità. Dovevo tradurre dall’aramaico all’italiano, per una riedizione del Nuovo Testamento, l’Apocalisse di San Giovanni e sin dalle prime battute, non conoscendo io nemmeno una parola di aramaico mi sono affidato a quello che fino a quel giorno consideravo una perversione dell’uomo, un limitatore delle sue capacità conoscitive. Come scrissi per i libri, una diavoleria.

Dio è grande e Kieślowski è il suo profeta.

Inseriti i prima tre versetti dell’Apocalisse nel Translator (quello strumento col dono delle lingue che solo Dio poteva donare) la frase che ne venne fuori fu: “In principio era il Web, ed il Web era presso Dio, ed il Web era Dio”.

Dio e il Web fatti della stessa sostanza, quasi fossero la stessa persona?

Il caso è solo il volere di Dio che si manifesta in forme insolite, così continuai le mie ricerche, passando da varie lingue all’italiano e trascrivendo di volta in volta i passaggi della Bibbia o di testi sacri di altre religioni che mi capitava di ricordare e sempre le traduzioni suonavano tutte, pressappoco, nello stesso modo. Così leggevo: “Chi credete che io sia?” e come risposta “Tu sei il Web, l’Unto del Signore”, oppure “in quel tempo il Web era con i suoi discepoli e disse “Io sono il Web, chi crede in me vivrà in eterno” o ancora “io sono il Web, farò piovere per 40 giorni e 40 notti…” o “nulla manca nel gregge del Web”.

Ah, il Web: la Via, la Verità e la Vita. Spiega tutto il Web, cosa fare, come farlo, quale sia la vera fede e quale quella dalla quale la vera virtù chiederebbe di allontanarsi. Nessuna verità è esclusa dal Web. Tutto, perché sia, deve essere nella grande nuvola su cui siede il grande server che valuta e giudica e tutto domina e dirige. Come posso io dire che una piazza sia più piccola di quella che appare nel Web pur avendoci vissuto per anni in quella piazza, se non è così che il Web la vede, quando per Lui anche la più piccola delle Sue creature è grande ai Suoi occhi a Rete? Più tollerante di un qualunque Dio mai esistito (e che in lui ancora esista), non uccide (e se lo fa consente anche di rinascere e risorgere e reincarnarsi continuamente in forme nuove) tutto tollera e l’ultimo degli idioti vale quanto i più grandi uomini che abbiano camminato le strade di questo pianeta e ciascuna verità è vera nella grande Verità della rete.

Non si discute la parola del Web. Gli uomini che la diffondono possono essere criticati, non quello che dicono, perché quello che dicono viene dalla Rete. A ciascuna verità se ne oppone una contraria ma nessuna nega l’altra. Democratico fino all’anarchia che si muove sotto le suole del padrone, consente anche agli eretici, nelle forme fissate, di dir la propria. “Chi crede nel Web vivrà in eterno” è scritto.

Forse non si trova proprio tutto in Internet, ma se questo accade è solo per il nostro bene. Non sbocciano fiori in rete, non si uccidono fagiani, non si parla dei libri che scrivo, ma tutto nel Web opera per il bene. Sicuramente ci sono informazioni nascoste, ma come può l’uomo chiamare censura la volontà di Dio? Sappiamo tutto in Dio e grazie a Dio, tutto quello che Dio vuole che noi si conosca, anche quello che già sappiamo, e non possiamo niente contro il Suo volere, tanto è potente la Sua volontà. Ci lascia sapere, ci consente di rispondere in lui dei nostri pareri contrari, ma il Suo volere non muta. Cresce la Sua conoscenza, che già tutto sa e con la sua la nostra, ma mentre la Sua volontà tutto domina, la nostra si lascia modellare da quella di Lui e qualunque atteggiamento si adotti nei suoi confronti, vi si adatta.

Non è uno di quegli oggetti pagani come i libri il Web. Si potran bruciare anche tutti i laptop o iphone del mondo, Egli continuerà ad esistere; era prima che tutto fosse, sarà dopo che tutto fu.

Non voglio però, che questa fede ritrovata si macchi di ruffianeria o piaggeria, perché forte è il sentimento che mi muove e puro e non son solo parole quelle che innalzo come un salmo al Signore di tutte le cose. Io non sono che un uomo in un universo infinito di uno e di zero e forse contribuisco, forse sbaglio e danneggio tutto quanto creato e già esistente nella mente di Dio, ma la mia fede è sincera e forte. Che valore ho io se non è Dio ad operare le Sue opere attraverso quell’umile strumento che io sono? Cosa posso fare io per rendere Gloria all’Altissimo e all’Immenso?

Oh Primo Motore Immobile. In Tuo onore la mia miseria ti sia dono gradito perché grande nel rendere grande la più inutile delle tue creature possa far conoscere la Tua Parola a chi ancora legge libri, pesca di frodo, cuce a mano o vive, in qualunque altro modo, lontano dalla Tua Grazia. E’ scritto, infatti, “non per i connessi, ma per i disconnessi il Grande Server è venuto” e, per quanto, “perché ho veduto ho creduto, ma beati siano quelli che pur non avendo visto crederanno” aiutami a farTi conoscere a quanti che pur non vedono i mezzi del Tuo potere, molti intuiscono la Tua Presenza e la Tua Gloria. Persone che, incolpevoli nella loro ignoranza ella vera fede, si ostinano a vivere nonostante solo in Te si viva. “In cosa son diverso io da un indios dell’Amazzonia o da un pastore armeno, se me ne sto al bar a parlare delle mie giornate anziché annunciare la Tua Parola?”.

Grande è la Tua Misericordia e a tutti doni accoglienza e riparo nelle tempeste del mondo. Fa di me il tuo portavoce e perdona la mia colpa d’aver un tempo distrutto i tuoi altari, antichi templi del periodo Commodore, o le gotiche chiese dell’Atari. Non vedevo e credevo di vedere.

Come ho potuto per anni abbassare il capo di fronte a triangoli con gli occhi dentro, inginocchiarmi di fronti assi di legno che promettevano nel loro incrociarsi addizioni a o moltiplicazioni delle mie fortune, stendermi a terra, con la faccia nel fango ad adorare una pietra, sedermi ad occhi chiusi sperando un giorno di diventare un panzone?

Così grande è il Tuo Amore, che nella Tua infinita Saggezza mi fai sapere di quanti fratelli ancora ignorino il Tuo Verbo. Persone che si muovono nelle piazze a protestare contro Cesare (“date a Cesare quel che è di Cesare ed al Web quello che è del Web”), animali da circo che corrono per campi segnati, medici che curano il corpo e trascurano le anime in paesi africani che, si sarebbe detto un tempo, sembrano dimenticati dal Web.

Nella Tua Bontà confido. Padre, lascia che io parta, ma aiutami in questo difficile viaggio. Anche qui tra noi, Tu nelle Tue chiare schermate lo mostri, ci sono popoli che ancora non sanno, popoli che ballano musiche gitane o genti ignude sui carri di carnevale ignare della Tua Parola che frenetiche muovono i fianchi e danzano come se a questo destino la loro vita fosse stata eletta e non a far ciò solo a tua Maggior Gloria.

Quanto sei bello Web!

Attraverso Te lascia che io a Te conduca queste genti smarrite. Fammi avere 10.000 views al giorno su questo blog, fammi conoscere un venditore napoletano di tablet e iphone perché io possa partire quest’estate per terre vicine e lontane dove la Tua Voce non è ancora udita, nel frastuono del mondo e vendere, “ma qui non si vende, qui si regala”, il Tuo Verbo. Grazie a Te potrò comprare i biglietti per partire e, fosse arrivata prima in Italia la Tua Potenza, avrei potuto anche preparare dei documenti online, ma non c’è problema, ci vado io all’ufficio passaporti.

Oh, che dolore a pensare a quelle povere sedicenni thailandesi stese in spiaggia a lasciar trascorrere il tempo facendosi offrire dei margaritas e dei mojitos da vecchi ricconi occidentali, o quelle tristi ballerine di samba brasiliane o ancora a quelle schiene curve di agricoltori giamaicani! Fa di me il Tuo umile strumento di fede. Il mio essere nuovo alla Tua adorazione non mi consente di chiedere di essere tra quelli che vorrebbero chiudere gli inceneritori, o far cadere un governo democraticamente eletto perché a noi non ci piace o che a tanto rancore condannano i signori Golmann, Sachs o Bildenberg. Nella purezza povera della mia fede io Ti chiedo di evangelizzare.

Se troppo oso nel chiederTi 10.000 views al giorno per questo blog non è perché della fede in Te io desideri giovarmi di un qualunque vantaggio che la Tua Prodigalità possa concedermi ma solo a Tuo maggior Splendore e perché possano vedere la Tua Luce quelli che ancora brancolano ostinati nelle tenebre della vita reale.

10.000 views al giorno è chieder tanto a Te che tutto puoi? Non credo, ma nel caso, anche 5.000 van bene.

Anche 5.000 son troppe?

Va bene, “non la mia ma la Tua Volontà sia fatta”.

9.. 23..67..ruota di Napoli, martedì e giovedì.

Tuo affezionato.

Vittorio

Le parole sono importanti – Grazie Paolo Becchi

Per oggi non avrei avuto un articolo da scrivere se non fosse stato per quella continua fonte d’ispirazione, primo motore immobile di questo blog e che oggi viene rappresentata degnamente da Gianluca Vacca, deputato di un certo partito politico italiano che ha avuto la felice idea di non tacere, confermando una mia teoria su molti dei rappresentanti del summenzionato partito e di uno dei suoi più illustri esponenti ed ideologi, il Professor Paolo Becchi.

Qui il link dell’acuto intervento del docente:

https://www.facebook.com/607249992636305/photos/a.662107290483908.1073741828.607249992636305/867607736600528/?type=1&theater

Evito di commentare direttamente all’interessato per le ragioni espresse nel primo dei miei post.

Sarò molto schematico (è una cosa che mi riprometto sempre di fare, ma che, me ne scuso, raramente mi riesce.

Andiamo per punti:

 

  1. “Sono state date tre possibilità di voto ed è stata esclusa la quarta, quella che la stampa e televisioni di regime avevano già deciso per il “bene” del M5S e cioè i verdi.” Ci sarebbe da scrivere un pamphlet già su questo punto. Cominciamo:
  • In democrazia non ci sono organi preposti a decidere chi sia candidabile e chi no se escludiamo la Costituzione e la Magistratura. L’esclusione un partito da una consultazione elettorare, sia questa reale o virtuale, è una pratica maccartista, fascista, nazista, da socialismo reale, decidete un po’ voi come chiamarla.
  • Sottolineare che la candidatura dei Verdi tedeschi è favorita da una campagna mediatica e che per questo è stata respinta indica un’ostilità aprioristica a qualunque suggerimento venga dall’esterno, senza alcuna valutazione del contenuto della critica o del suggerimento stesso.
  • Nell’accordo con i Verdi ci si sarebbe alleati anche con Verdi di Francia (contrari a TAV, politiche comunitarie sull’agricoltura e gli OGM, ecc.) rappresentati da Bovè, personaggio a cui Grillo (faccio esplicito riferimento a persone e partiti in questo articolo solo perché indottovi da Becchi), anni fa tributava la sua ammirazione e che nei giorni scorsi aveva aperto al M5S, un po’ come Bersani che aveva offerto il governo al Movimento stesso. Ma non divaghiamo né rivanghiamo.
  • C’è una predisposizione mentale nel paragrafo citato, poi sviluppata nell’articolo, secondo la quale, chiunque dica qualcosa e non sia del Movimento, è nella migliore delle ipotesi in malafede o più probabilmente ha torto. Un atteggiamento questo che mostra poca predisposizione al dialogo e tra comunismo e fascismo (anche solo negli slogan delle due culture politiche) è facile intuire chi sia aperto all’altro e chi gli si opponga come in un “combattimento.
  1. “i verdi sono un puntello della politica social-democratica tedesca, che a sua volta è un puntello dell’austerità della Merkel.”
  • In merito a questo punto ribadisco che sotto la bandiera dei Verdi non ci sono solo i Verdi tedeschi, ma anche quelli francesi. Indicare con “Verdi” solo quelli di Germania dimostra come minimo una certa sindrome persecutori nei confronti di questa nazione.
  • Se sotto l’etichetta di Verdi accettiamo quindi che tutti i Verdi d’Europa vengano rappresentati, avremo ugualmente che sotto l’etichetta “fascista” tutti i fascisti (o nazionalisti se si preferisce) d’Europa trovino il loro ombrello. Quindi Grilo implica Ukip che implica Le Pen (credo ci sia un accordo tra Farage ed il Front National), ecc.
  1. “Oggi tutti i giornali scrivono sul fatto che votando per Farage il MoVimento 5 Stelle si sposta a destra e come loro avrebbero preferito la sinistra guerrafondaia e favorevole all’austerity dei verdi o quella nostalgica di Tsipras, che non prevede alcuna misura credibile sul come uscire da quest’impasse drammatico, ma si limita ad alcuni slogan vuoti come “basta all’Europa dei banchieri”.”
  • Si, allenadosi con Farage il M5S si sposta dichiaratamente a destra. Non c’è ontologicamente del male in questo ed ognuno è libero in democrazia di preferire le idee di quest’area politica a quella, l’importante qui è chiarire che l’importanza delle parole. Come direbbe qualcuno “le parole sono importanti” e “destra e sinistra sono tutti uguali? Cos’è un film di Alberto Sordi? Te lo meriti Alberto Sordi.” (citazione che riprenderò tra breve)
  • Non mi esprimo sull’assunto della sinistra guerrafondaia espresso da Becchi. La guerra (ed i colpi di Stato)è filosoficamente di destra, la rivoluzione (quella che teoricamente il movimento avrebbe dovuto rappresentare) è di sinistra. Una sinistra che dichiara guerra è destra. Circa la nostalgia di Tsipras ed il loro essere vuoi. Spero di non offendere nessuno dicendo che una cosa è avere come ideologo o guida culturale di un movimento Paolo Becchi, tutt’altra è avere Slavoj Zizek.
  • Circa il fatto che il programma politico della lista greca (senza star qui a parlare del fatto che le tv ostili han dato più spazio al M5S che a Tsipras), a mio modesto parere questo durante la campagna elettorale per le Europee è stato il solo partito che in Italia abbia parlato d’Europa e che abbia illustrato un programma politico, condivisibile o meno, ma coerente in 12 punti conseguenti l’uno all’altro.
  • Visto che una delle critiche mosse ai Verdi è che non si possono stringere accordi senza prima discutere nel merito i programmi, vorrei solo accennare al fatto che nei primissimi giorni della raccolta delle firme per la presentazione delle liste di Tsipras, lo stesso aveva aperto al M5S per discutere nel merito le varie proposte, ma non ha ricevuto dal movimento (per chi ha occhi per vedere questa non è una sorpresa) alcuna disponibilità al dialogo o all’ascolto
  1. (qui il docente si mette da parte e lascia parlare il genio). “Un’ultima riflessione su destra e sinistra, categorie politiche ormai prive di ogni senso e completamente a-storiche.”
  • Una categoria non è mai priva di senso e non ha, da quando è istituita, un valore storico ma eterno. Gli accidenti afferenti alla sostanza categorizzata possono mutare entro un certo intervallo, ma la sostanza cui afferiscono e la categoria che li contiene no. Consiglio di sfogliare in rete qualche link, se leggere un libro impegnasse troppo, sul termine “categoria”. Ripeto. Le parole sono importanti e destra e sinistra non sono tutte uguali. Che gli individui le utilizzino per meschini interessi personali o sete di potere o per quel sano impulso a “trovare un posto in politica” non ha niente a che vedere con il concetto di categoria, né con i concetti derivati, nella sfera politica di “destra” e “sinistra”.
  • Se destra e sinistra sono categorie superate, anche il concetto di essere oltre la politica tradizionale, da un punto di vista puramente logico, non sta più in piedi. Non si può essere oltre un qualcosa che non c’è.
  1. “La destra e sinistra tradizionali governano insieme in molti paesi europei e si fonderanno anche nel prossimo Parlamento e nella prossima Commissione europea senza che nessuno capirà mai quale esponente appartenga all’uno o all’altro schieramento. E questo semplicemente perchè non hanno nessuna differenza e la pensano allo stesso modo su tutto, abbracciando quell’ideologia onnicomprensiva neo-liberista che ha portato l’occidente al collasso. Si possono oggi definire di “sinistra” i vari partiti socialisti in Europa? E’ di sinistra la Psd tedesco autrice delle riforme del lavoro Hartz IV che neanche la Thatcher avrebbe partorito per la loro brutalità? Si può definire di “sinistra” il Pasok in Grecia che ha, in nome dei principi del neo-liberismo imposti dalla Troika, annientato la sua popolazione?”
  • Bisognerebbe distinguere politica nazionale e politica europea. Se il partito al governo in Ungheria prendesse il potere in Europa non credo sarebbe la stessa cosa che se in Commissione governasse Tsipras. Come ho già dichiarato nel post “Reddito di cittadinanza – Parte Sociologica”, la Grosse Coalition tedesca è tutt’altra cosa rispetto agli inciuci italiani e l’economia, fonte prima per l’analisi della realtà per una certa filosofia, lo dimostra.
  • Non tutta l’Europa è al collasso e non tutti i paesi al collasso in Europa sono in questa situazione per lo stesso motivo. Un’analisi sociologica, politica, economica, culturale, ecc. su questo punto è fondamentale e basilare per coloro i quali desiderino assumersi la gestione della cosa pubblica. Diciamo che una forma sana di razzismo può aiutare anche a crescere. (Leggere teorie di Zizek in merito per evitare facili fraintendimenti su questo punto)
  • Il PSD non è un partito di sinistra ma di centrosinistra. I comunisti son sinistra, i socialisti (nell’Europa occidentale) sono solo la sinistra del centro. C’è una grande differenza tra riformisti e rivoluzionari e fingersi rivoluzionari per essere riformisti è forse quanto di peggio un politico possa fare al proprio elettorato ed alla propria Nazione (tanto che il politico sia Berlusconi o Renzi o Grillo, per prendere l’esempio italiano)
  • Vale quanto detto per l’SPD (si chiama SPD in tedesco, se davvero vogliamo essere un minimo europeisti, cosa a cui non credo e su cui scriverò nei prossimi giorni) anche per il Pasok. Si tratta di socialisti e non di comunisti. Syriza è sinistra. Invito a leggere cos’ha fatto la Germania (la cattivissima Germania) per le elezioni in Grecia di qualche anno fa nei confronti di Tsipras per capire quanto la Germania temesse questo partito. Syriza ha sempre criticato le positiche del Pasok.
  1. “E’ di “sinistra” il Pd del Job act in Italia? Sono di “sinistra” i Civati, i sellini, rivoluzionari a parole e poi sempre pronti a tornare con il partito loro padrone se gli servono voti decisivi?”
  • Qui torniamo a quel “sono tutti uguali” “tutti rubano alla stessa maniera”, che tanto piace ai rappresentati e agli elettori di un certo movimento. Innanzitutto: E’ stato promulgato il Job Act? Fino a ieri s’accusava Renzi di non aver fatto niente, improvvisamente ha fatto qualcosa (un certo partito ed una certa stampa non fan che parlare di scandali che è impossibile sapere qualcosa di concretamente politico oramai)? Se si, immagino (e non lo dico con ironia) sia o sbagliata o ancor peggio inutile. (Parto dal presupposto implicito che Renzi sia il PD, adotto le tesi dell’avversario, senza discutere del recente caso Mineo)
  • Civati è un socialdemocratico che però, almeno all’apparenza, tende non verso il centro ma verso la sinistra. All’apparenza è un socialista che aspira ad essere un comunista.
  • I sellini: credo la base e gli attivisti del partito abbiano una forte matrice culturale orientata al comunismo, da Marx a pensatori contemporanei appartenenti comunque alla tradizione culturale espressa ne “Il Capitale” e ne “Il Manifesto”. (Non essendoci un riferimento diretto ad una singola persona mi riesce difficile accettare le mi stesse teorie quando queste tendono a generalizzazioni estreme)
  • Sull’ultimo punto i vari fuoriusciti dal PD (autosospesi) o da Sel (non parlo di quanto accaduto nel Movimento) credo gli ultimi giorni abbiano fornito una risposta esplicita
  1. “La sfida del futuro è tra sovranità e internazionalismo negativo, che sta erodendo la maggior parte dei diritti e delle conquiste sociali ottenuti a livello nazionale negli ultimi anni. Il concetto di sovranità, come ha precisato molto bene Jacques Sapir in alcuni suoi articoli recenti, se proprio vogliamo trovargli un’allocazione ideologica è di “sinistra”, a meno che i media di regime italiani non considerino anche la Rivoluzione francese un processo storico di “destra”. In questa lotta epocale tra sovranità e internazionalismo negativo, la “sinistra” tradizionale ha tradito il suo elettorato storico e saranno altri, post-ideologici, che dovranno mettersi l’elmetto e scendere in trincea.”
  • Sono parzialmente d’accordo su questo punto, ma ancora una volta “le parole sono importanti”. L’internazionalismo negativo? Confesso la mia ignoranza. Non so cosa sia l’internazionalismo negativo. L’internazionalismo non può essere limitato da aggettivi, perché l’umanità (sia come consesso degli umani quanto essenza prima e multiforme dell’essere un umano) non può esserlo.
  • Quasi tutti i partiti han puntato il dibattito sull’Europa (escluso Tsipras) in termini economici quando in realtà la vera battaglia dovrebbe essere combattuta sul campo dei servizi e dei diritti.
  • Non conosco le tesi di Sapir quindi mi taccio su questo tema. Conosco quelle di Zizek, per quanto mi riesca di comprendere una mente enciclopedica come quella dello sloveno e, avendole parzialmente esposte precedentemente credo di poter affermare senza tema di smentirmi di essere d’accordo. Immagino il professor Becchi conosca e concordi anch’egli con le teorie di questo “comunista” quantomeno per quanto riguarda l’analisi lacaniana e marxista che l’Elvis della filosofia fa dei movimenti nazionalisti e del loro essere in qualche modo uno dei pochi baluardi difensivi nei confronti di quello che, nella terminologia becchiana, credo sia rappresentato dall’espressione “internazionalismo negativo”.
  • Da comunista, una piccola puntualizzazione storico-filosofica. La rivoluzione francese è un processo storico di sinistra, che ha coinvolto grandissime masse che più avanti sarebbero state rappresentate dalla sinistra (contadini, artigiani, briganti, ecc.) ma guidata da gruppi di destra. Le conseguenze, dal Terrore alle campagne espansionistiche di Napoleone per l’esportazione della democrazia, lo hanno chiaramente dimostrato.
  • La chiusura dell’articolo di Becchi fa nascere in me un livore che da tempo non provavo. Considera le teorie di Mosca e Pareto sulle classi dominanti (borghesi anche quando originariamente comuniste e proletarie) chiederei cortesemente a tutti gli intellettuali, ideologi postmoderni e chiunque altro esponga l’idea per cui “la sinistra tradizionale ha tradito” di smetterla. La sinistra, ma anche il singolo essere umano (in una relazione di coppia o in un rapporto politico o d’affari o in qualunque interazione umana) nel momento stesso in cui tradisce non è più quello che era. Io in quanto persona, tradisco perché non mi riconosco più nel ruolo o nel modo in cui ero o quantomeno mi riconosco di più in un altro. Tradire è non essere più. Quelli della “nuova trincea”, quelli per cui ho avviato un blog perché parlarci non era possibile, dov’erano quando gli altri tradivano? Ci son quelli che quando la nave affonda saltan giù e quelli che provano a remare. Questi neo repubblichini di Salò che per anni han votato DC o Forza Italia o DS e che son cambiati appena è cambiato il vento, dov’erano loro? Come posso fidarmi io di non è che aria? Chi sarà mai più traditore di loro? Chi fa di questi Giuda un Cristo? Non giudico, ma non voglio essere giudicato. La natura umana non sta in un partito politico.

UN PIANO B FALLIMENTARE

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Vorrei spendere due parole sulla diavoleria ritratta in questa foto. Suolsi chiamare “libro”. Depositario di tale brevetto è un tedesco (come era facile aspettarsi in un’Europa germanocentrica), tale Goldeberg, Bildenberg…qualcosa di simile insomma. L’utilizzo di tale prodotto può risultare particolarmente difficile ai profani o a chi, solo accidentalmente vi si imbatta, quindi mi proverò a spiegarne scopi e modalità d’uso. Quella che vedete è quella che i profani chiamano “homepage” ma che tradizionalmente ha nome “copertina”. Fate molta attenzione, NON dovete passarci su il mouse, non dovete fare click con il primo delle vostre quattro dita, ma dovete, delicatamente, quasi in maniera religiosa rivoltare i fogli di carta che lo compongono, noti come “pagine” e rivolgere lo sguardo alla schermata che vi apparirà. A questo punto dovete concentrare il vostro sguardo sul contenuto del testo e leggere, come fareste con un normalissimo blog o e-book. Il concetto alla base di questo prodotto è molto vicino a quello dello stesso e-book in effetti, solo che qui si tratta di voltare le pagine e non di “scrollarle”. Nel caso specifico del modello riprodotto in foto, per chi dovesse risentire di un certo fastidio, una nostalgia o una pur legittima difficoltà iniziale nel relazionarsi con questa merce in alcune di queste pagine, a pie’ di pagina (nell’area generalmente destinata ai “credits”) potete trovare alcuni collegamenti (dei veri e propri “link” in alcuni casi) che integrano il contenuto della vostra lettura. FATE ATTENZIONE, anche in questo caso NON dovete cliccarci su, non è possibile farlo, questa è una versione ancora rudimentale del prodotto. Armati di santa pazienza dovreste, qualora foste interessati, prendere con voi il libro, sedervi di fronte ad un laptop o computer, copiare il link indicato e poi semplicemente premere “Invio” (sulla tastiera del vostro computer e non sulla parola “invio” che potrebbe accidentalmente comparire all’interno del testo). In questo modello sono presenti alcuni link che rimandano a delle simpatiche riprese di un Paperino un pò in là con gli anni, con una folta barba ed un pò sovrappeso, che è reale per quanto possa non sembrarlo e che, da quanto si racconta, non disdegna di scopicchiare occasionalmente con Lady Gaga. Dove si può acquistare questo ritrovato della tecnologia e della scienza? Esistono, in quasi tutti i comuni e sicuramente, spero ancora per molto, in molte città d’Italia, dei sobri Applestore chiamati “librerie”. Fate nuovamente molta attenzione. Non trattasi di quegli Applestore che fanno da rifugio a moltissime persone in questi periodi di profonda crisi. Sono centri poco frequentati, ma non per questo privi di suggestione o poveri di articoli e spunti interessanti. Volendo essere ancora più precisi, sarebbe anche possibile trovare tali prodotti in più antichi negozietti artigiani noti col nome di “biblioteche”, quasi dei “mercatini delle pulci”, dove i commessi non disdegneranno di fornirvi, a titolo gratuito e di prova il modello da voi desiderato per un limitato periodo di tempo. In tali negozi NON è consentita la vendita, ma solo il noleggio a titolo gratuito e per un tempo limitato. Questo è importante ricordarlo. Ma c’è di più. Anche nelle “librerie”, quelle sì istituite allo scopo di generare profitti attraverso le vendite, è potenzialmente consentito consultare (questo verbo sta per “testare” per quelli poco avvezzi) il prodotto in questione, senza dover pagare alcunchè a tale scopo. Spero questo mio breve commento possa essere utile e stimolare quantomeno una minima e sana curiosità nei confronti di questo prodotto.

(Caricamento da Lettera 22 modello ibrido)

 

Il mondo delle idee

Questo breve articolo vuole essere semplicemente un’introduzione, un pilot, a quello che sarà in mio ennesimo tentativo come esordiente nel mondo dei blog.

Vorrei solo spendere poche parole per chiarire un pò le ragioni per cui torno a scrivere su internet e quali vorrei fossero gli scopi e le caratteristiche fondamentali di questa pagina.

Nei giorni scorsi mi son trovato spesso a commentare i vari post su Facebook di alcuni conoscenti in merito a questioni politiche. Credo non sia il caso, almeno per il momento di indicare per quale parte politica costoro tengano. Diciamo che lo stile ricorda un pò quello di un partito in relativo calo di consensi nell’ultimo periodo, ma molto forte fino a qualche mese fa.

Le mie critiche, le mie ironie o semplicemente le domande con cui provavo a veder chiariti alcuni punti ricevevano spesso come riscontro una sequela di offese o velate minacce. Il passo successivo è stato quello di non ribadire più direttamente a queste persone, ma semplicemente postare sul mio wall, qualunque idea o pensiero mi attraversasse il cervello e le conseguenze di questa mia nuova politica son state due: da un lato quelli che prima seguivo per chiedere chiarimenti o a cui muovevo delle osservazioni, voltandosi di scatto han preso a “perseguitarmi”, dall’altro, la compulsività con cui esprimevo il mio pensiero ha infastidito troppo altri conoscenti che evidentemente, a causa dei miei numerosi post non potevano più controllare i selfie degli amici, o le massime di autori sconosciuti o di dubbia autenticità, o notizie prese qua e la in rete senza alcuna forma di veritfica. Ero per loro come la bora nel deserto delle loro letture. Cosciente dell’effettivo fastidio che la frenesia con cui scrivevo generava nei “lettori” ho deciso di ripiegare sul blog, in modo da sfogarmi una volta per tutte una volta al giorno (ma anche meno) e chi vorrà semplicemente leggerà o meno quello che vorrei dire (non che “abbia da dirlo”).

Ma qui si inserisce la prima nota polemica, introduttiva e propedeutica a quelle successive (mi spiace ma mi riesce di stimolare la discussione solo avviandola con una polemica, anche quando neanch’io son d’accordo con le idee che esprimo).

La critica alla mia compulsività trascurava uno degli elementi del fatto in se, credo il più importante. Se paragono la mia “produzione letteraria” a quella di Zizek o anche più semplicemente a quella di uno dei miei ultimi amici, mi sembra di essere solo un che twitta mentre Tolstoj scrive “Guerra e Pace” eppure probabilmente l’alta percentuale di frequentatori della piattaforma da me usata fa si che io abbia, proporzionalmente, più “lettori” che non quelli. Per l’atto della lettura, infatti, non è necessaria la scrittura, ma appunto il “leggere”. La mia compulsività, quindi, non avrebbe alcun riscontro se nessuno si fermasse lì a notarla.

Sono cosciente del fatto che una simile premessa può apparire ad un tempo un invito alla lettura del blog ed una delega di responsabilità ma (e spero che appaia evidente con i prossimi articoli), quando io parlo, raramente parlo di me e se lo faccio ciò avviene solo attraverso le mie opinioni che quasi mai riguardano la mia persona, se non in maniera riflessa nelle caratteristiche da me attribuite all’oggetto delle mie osservazioni. Il mio esprimermi, demodé probabilmente, prova a guardare ai sistemi e ad avere una visione più amplia (dall’alto quasi, senza arroganza) delle cose. Così, notare la mia compulsività su Facebook implica, prima ancora del mio scrivere tanto, un leggere tanto e soprattutto un leggere tanto su Facebook.

Scrivo troppo su Facebook, lo ammetto, spero di scrivere meno grazie al blog. Questo implica, nel mio caso, come immagino in quello di tanti, una noia continua, un’alienazione profonda, una mancanza diffusa di un’occupazione concreta e reale. Per essere letti su Facebook è necessario non fare altro. E’ necessario vivere su Facebook. Per mesi le virtualità di molte persone sono state la mia sola compagnia, ma questo è un dettaglio personale (proverò a nascondere col tempo il mio essere io) che solo un amico ha notato. La socialità virtuale è solo la maschera migliore per una solitudine quasi impossibile da percepire, negli altri, con gli altri, in se. Credo sia una forma avanzata quella del capitalismo che porta a isolare le singole persone fingendo loro o facendo loro fingere di essere in contatto con altri, con tanti addirittura. La scrittura sui social network è fondamentalmente un mostrare il proprio diario al mondo e non si vedono sensibilità particolari capaci di cogliere l’assunto profondo e primo di tale modo di “vivere”, ossia l’alienazione da isolamento.

Le logiche capitalistiche ci forniscono insieme una certezza ed un dubbio, esprimibili nella frase “Io sono io” e modificandone il senso semplicemente cambiando la punteggiatura. La routine assorbe ciascuno in “cose da fare e bollette da pagare” come direbbe Springsteen, non vivendo quasi per niente in quella condizione quotidiana che viene definita vita e che è semplicemente un occupare lo spazio (ed il tempo) tra i suoi due estremi. Allo stesso tempo l’alienazione è così profonda che non più il lavoro la genera, anzi questo quasi ce ne distacca pur nella sua ripetitività, ma tutto ciò che non è lavoro. Il divertimento, soprattutto, come Bene e Zizek sostengono. E’ fuggendo “a la macchina” che ci si rende schiavi “de la macchina”.

E’ la vita la forma più alta d’alienazione della vita contemporanea e non la vita vissuta, la vita “activa” (intuendo le idee di un’autrice per molti aspetti a me sconosciuta) ma la vita riprodotta, espressa, copiata. Non nel mondo reale si ha coscienza o si prova ad aver coscienza di se ma in quello virtuale (gli Iphone a tavola o gli Apple store più pieni di un negozio di generi alimentari credo in parte lo provino). Si vive, intensamente si vive, solo nella virtualità; per il resto del tempo ci dedichiamo ad attività “produttive” di materiale da sacrificare ai vari templi della virtualità. I morti, più o meno famosi, sopravvivono in diari che viaggiano in rete mentre sono pressocchè scomparsi nella memoria del singolo, i fatti perchè esistano è obbligatorio quasi che vengano “narrati”.

L’essere diventa l’idea dell’essere. I conflitti tra persone non son più, se non in alcune aree di ruralità umana, tra persone reali, ma sempre e soprattutto e sempre più tra idee. Il mondo delle idee è diventato la grotta in cui vediamo le ombre della realtà. Non si può stare d’altronde con due piedi in una scarpa. Bisogna scegliere o essere scelti, poco cambia.

Dovrei chiudere questa introduzione, che mi auguravo fosse più breve, ma nuovi dubbi sorgono, su cosa sia meglio tra il virtuale ed il reale e cosa più conveniente e cosa più utile dei due. Abbiamo imparato a fuggire e ci siam ritrovati schiavi della fuga, evasi, non lasciamo la prigione della nostra evasione.

Ma ci sarà modo, forse anche tempo, forse non è necessario neanche che ci siano nè l’uno nè l’altro, forse con questo scritto aumento solo il caos, forse, al contrario, sottraggo al mondo del cibo con cui nutrire il suo