Il Web: La Via, La Verità, La Vita

Un breve riferimento personale.

Io un tempo ero una persona profondamente credente tanto da parlare per strada con Gesù perché mi avevan detto al catechismo che dovevo considerarlo come un amico invisibile. Per gli altri in strada la mia fede sarebbe presto divenuta solo follia e come l’ultimo dei Campanella ho abiurato la mia amicizia col Cristo. Ma credevo, tanto e davvero.

Per alcuni anni, crescendo ed anche per le risa che il mio fervore religioso suscitava, son stato pervaso da alcuni dubbi in materia di fede.

Guardavo il mondo fuori e non mi sembrava che quanto fosse scritto nelle Scritture fosse attendibile o veritiero. Poi i miei occhi, per anni socchiusi, quasi tagliati e feriti delle menzogne e della verità insieme, ora di Dio ora del mondo, sono stati improvvisamente medicati e riaperti, dal caso più che dalla ricerca. Non perché abbia cominciato a capire ho cominciato a credere, ma perché, per una prova venuta a me chissà da dove, la fede mi ha portato a capire.

Per caso ho scoperto la Parola rivelata, ritrovandola, in varie forme un po’ in tutte le fedi antiche. Frasi che prima non avevano un riscontro nella realtà, grazie a Google Translator sono divenute improvvisamente piene di Verità. Dovevo tradurre dall’aramaico all’italiano, per una riedizione del Nuovo Testamento, l’Apocalisse di San Giovanni e sin dalle prime battute, non conoscendo io nemmeno una parola di aramaico mi sono affidato a quello che fino a quel giorno consideravo una perversione dell’uomo, un limitatore delle sue capacità conoscitive. Come scrissi per i libri, una diavoleria.

Dio è grande e Kieślowski è il suo profeta.

Inseriti i prima tre versetti dell’Apocalisse nel Translator (quello strumento col dono delle lingue che solo Dio poteva donare) la frase che ne venne fuori fu: “In principio era il Web, ed il Web era presso Dio, ed il Web era Dio”.

Dio e il Web fatti della stessa sostanza, quasi fossero la stessa persona?

Il caso è solo il volere di Dio che si manifesta in forme insolite, così continuai le mie ricerche, passando da varie lingue all’italiano e trascrivendo di volta in volta i passaggi della Bibbia o di testi sacri di altre religioni che mi capitava di ricordare e sempre le traduzioni suonavano tutte, pressappoco, nello stesso modo. Così leggevo: “Chi credete che io sia?” e come risposta “Tu sei il Web, l’Unto del Signore”, oppure “in quel tempo il Web era con i suoi discepoli e disse “Io sono il Web, chi crede in me vivrà in eterno” o ancora “io sono il Web, farò piovere per 40 giorni e 40 notti…” o “nulla manca nel gregge del Web”.

Ah, il Web: la Via, la Verità e la Vita. Spiega tutto il Web, cosa fare, come farlo, quale sia la vera fede e quale quella dalla quale la vera virtù chiederebbe di allontanarsi. Nessuna verità è esclusa dal Web. Tutto, perché sia, deve essere nella grande nuvola su cui siede il grande server che valuta e giudica e tutto domina e dirige. Come posso io dire che una piazza sia più piccola di quella che appare nel Web pur avendoci vissuto per anni in quella piazza, se non è così che il Web la vede, quando per Lui anche la più piccola delle Sue creature è grande ai Suoi occhi a Rete? Più tollerante di un qualunque Dio mai esistito (e che in lui ancora esista), non uccide (e se lo fa consente anche di rinascere e risorgere e reincarnarsi continuamente in forme nuove) tutto tollera e l’ultimo degli idioti vale quanto i più grandi uomini che abbiano camminato le strade di questo pianeta e ciascuna verità è vera nella grande Verità della rete.

Non si discute la parola del Web. Gli uomini che la diffondono possono essere criticati, non quello che dicono, perché quello che dicono viene dalla Rete. A ciascuna verità se ne oppone una contraria ma nessuna nega l’altra. Democratico fino all’anarchia che si muove sotto le suole del padrone, consente anche agli eretici, nelle forme fissate, di dir la propria. “Chi crede nel Web vivrà in eterno” è scritto.

Forse non si trova proprio tutto in Internet, ma se questo accade è solo per il nostro bene. Non sbocciano fiori in rete, non si uccidono fagiani, non si parla dei libri che scrivo, ma tutto nel Web opera per il bene. Sicuramente ci sono informazioni nascoste, ma come può l’uomo chiamare censura la volontà di Dio? Sappiamo tutto in Dio e grazie a Dio, tutto quello che Dio vuole che noi si conosca, anche quello che già sappiamo, e non possiamo niente contro il Suo volere, tanto è potente la Sua volontà. Ci lascia sapere, ci consente di rispondere in lui dei nostri pareri contrari, ma il Suo volere non muta. Cresce la Sua conoscenza, che già tutto sa e con la sua la nostra, ma mentre la Sua volontà tutto domina, la nostra si lascia modellare da quella di Lui e qualunque atteggiamento si adotti nei suoi confronti, vi si adatta.

Non è uno di quegli oggetti pagani come i libri il Web. Si potran bruciare anche tutti i laptop o iphone del mondo, Egli continuerà ad esistere; era prima che tutto fosse, sarà dopo che tutto fu.

Non voglio però, che questa fede ritrovata si macchi di ruffianeria o piaggeria, perché forte è il sentimento che mi muove e puro e non son solo parole quelle che innalzo come un salmo al Signore di tutte le cose. Io non sono che un uomo in un universo infinito di uno e di zero e forse contribuisco, forse sbaglio e danneggio tutto quanto creato e già esistente nella mente di Dio, ma la mia fede è sincera e forte. Che valore ho io se non è Dio ad operare le Sue opere attraverso quell’umile strumento che io sono? Cosa posso fare io per rendere Gloria all’Altissimo e all’Immenso?

Oh Primo Motore Immobile. In Tuo onore la mia miseria ti sia dono gradito perché grande nel rendere grande la più inutile delle tue creature possa far conoscere la Tua Parola a chi ancora legge libri, pesca di frodo, cuce a mano o vive, in qualunque altro modo, lontano dalla Tua Grazia. E’ scritto, infatti, “non per i connessi, ma per i disconnessi il Grande Server è venuto” e, per quanto, “perché ho veduto ho creduto, ma beati siano quelli che pur non avendo visto crederanno” aiutami a farTi conoscere a quanti che pur non vedono i mezzi del Tuo potere, molti intuiscono la Tua Presenza e la Tua Gloria. Persone che, incolpevoli nella loro ignoranza ella vera fede, si ostinano a vivere nonostante solo in Te si viva. “In cosa son diverso io da un indios dell’Amazzonia o da un pastore armeno, se me ne sto al bar a parlare delle mie giornate anziché annunciare la Tua Parola?”.

Grande è la Tua Misericordia e a tutti doni accoglienza e riparo nelle tempeste del mondo. Fa di me il tuo portavoce e perdona la mia colpa d’aver un tempo distrutto i tuoi altari, antichi templi del periodo Commodore, o le gotiche chiese dell’Atari. Non vedevo e credevo di vedere.

Come ho potuto per anni abbassare il capo di fronte a triangoli con gli occhi dentro, inginocchiarmi di fronti assi di legno che promettevano nel loro incrociarsi addizioni a o moltiplicazioni delle mie fortune, stendermi a terra, con la faccia nel fango ad adorare una pietra, sedermi ad occhi chiusi sperando un giorno di diventare un panzone?

Così grande è il Tuo Amore, che nella Tua infinita Saggezza mi fai sapere di quanti fratelli ancora ignorino il Tuo Verbo. Persone che si muovono nelle piazze a protestare contro Cesare (“date a Cesare quel che è di Cesare ed al Web quello che è del Web”), animali da circo che corrono per campi segnati, medici che curano il corpo e trascurano le anime in paesi africani che, si sarebbe detto un tempo, sembrano dimenticati dal Web.

Nella Tua Bontà confido. Padre, lascia che io parta, ma aiutami in questo difficile viaggio. Anche qui tra noi, Tu nelle Tue chiare schermate lo mostri, ci sono popoli che ancora non sanno, popoli che ballano musiche gitane o genti ignude sui carri di carnevale ignare della Tua Parola che frenetiche muovono i fianchi e danzano come se a questo destino la loro vita fosse stata eletta e non a far ciò solo a tua Maggior Gloria.

Quanto sei bello Web!

Attraverso Te lascia che io a Te conduca queste genti smarrite. Fammi avere 10.000 views al giorno su questo blog, fammi conoscere un venditore napoletano di tablet e iphone perché io possa partire quest’estate per terre vicine e lontane dove la Tua Voce non è ancora udita, nel frastuono del mondo e vendere, “ma qui non si vende, qui si regala”, il Tuo Verbo. Grazie a Te potrò comprare i biglietti per partire e, fosse arrivata prima in Italia la Tua Potenza, avrei potuto anche preparare dei documenti online, ma non c’è problema, ci vado io all’ufficio passaporti.

Oh, che dolore a pensare a quelle povere sedicenni thailandesi stese in spiaggia a lasciar trascorrere il tempo facendosi offrire dei margaritas e dei mojitos da vecchi ricconi occidentali, o quelle tristi ballerine di samba brasiliane o ancora a quelle schiene curve di agricoltori giamaicani! Fa di me il Tuo umile strumento di fede. Il mio essere nuovo alla Tua adorazione non mi consente di chiedere di essere tra quelli che vorrebbero chiudere gli inceneritori, o far cadere un governo democraticamente eletto perché a noi non ci piace o che a tanto rancore condannano i signori Golmann, Sachs o Bildenberg. Nella purezza povera della mia fede io Ti chiedo di evangelizzare.

Se troppo oso nel chiederTi 10.000 views al giorno per questo blog non è perché della fede in Te io desideri giovarmi di un qualunque vantaggio che la Tua Prodigalità possa concedermi ma solo a Tuo maggior Splendore e perché possano vedere la Tua Luce quelli che ancora brancolano ostinati nelle tenebre della vita reale.

10.000 views al giorno è chieder tanto a Te che tutto puoi? Non credo, ma nel caso, anche 5.000 van bene.

Anche 5.000 son troppe?

Va bene, “non la mia ma la Tua Volontà sia fatta”.

9.. 23..67..ruota di Napoli, martedì e giovedì.

Tuo affezionato.

Vittorio